Atra S.r.l. è specializzata in tecnologie di dosaggio resine e processi corollari come il trattamento al plasma, i forni di polimerizzazione e l’automazione. Questi processi sono una parte cruciale della produzione elettronica: l’incapsulamento di componenti elettronici in resina liquida (in atmosfera o sotto vuoto) li protegge da condizioni ambientali difficili, evita la corrosione, riduce i danni causati da vibrazioni e sollecitazioni meccaniche. L’applicazione di paste termicamente conduttive è poi fondamentale per la gestione della temperatura nei componenti elettronici, sempre più piccoli e prestanti. Ne parliamo con il CEO Luca Lenardi e il Responsabile R&D Samuele Bongiorno.

Come i temi dell’IIOT incrociano servizi e prodotti di Atra?
L.L.: Collaboriamo con i nostri clienti in tutte le fasi di design dei loro processi produttivi. Oggi questo significa progettare secondo gli standard dell’Industry 4.0. È nella nostra natura investire in R&D e nel design di hardware e software d'avanguardia. Tutte le nostre macchine sono native 4.0, pensate fin dall’inizio per interfacciarsi con i gestionali aziendali e con altre macchine.
S.B.: Abbiamo studiato un’architettura client/server sul modello di internet: la macchina è un server a tutti gli effetti mentre ogni interfaccia è un client. Tutti gli utenti connessi in parallelo vedono la stessa interfaccia, responsive e capace di adattarsi al dispositivo su cui viene visualizzata. Il client può essere una vista web per un pannello operatore, ma anche un gestionale, un MRP (sistema di pianificazione dei fabbisogni dei materiali) o un MES (sistema di controllo della produzione aziendale). Gli aggiornamenti tramite cloud garantiscono che, in caso l’update non andasse a buon fine, il software precedente rimanga attivo. È una filosofia OTA - Over The Air, simile a quella a cui siamo abituati sui nostri cellulari.
L.L.: Abbiamo sviluppato il nostro lavoro in modo modulare, cioè è possibile estendere il sistema a pacchetti e ottenere maggiore versatilità di utilizzo, sia a livello di elettronica che di software. Il nostro sistema può essere esteso aggiungendo schede di I/O general pourpose, valide per qualunque applicazione industriale. Questa versatilità è resa possibile anche dalla disponibilità di un ampio numero di protocolli di comunicazione, ingressi e uscite digitali e analogiche. Ogni sistema è tagliato su misura per le necessità del cliente, con tutte e sole le componenti necessarie: questo abbatte i costi ed elimina parti superflue, soggette a possibile rottura e manutenzione. L’intera macchina risulta alleggerita dal punto di vista software, hardware, meccanico ed elettronico. Anche l’interfaccia uomo-macchina ne risulta semplificata, priva di comandi superflui.

Come curate l’interazione uomo-macchina?
L.L.: Lavoriamo perché i nostri sistemi siano tecnicamente sofisticati ma al tempo stesso semplici dal lato utente. In termini di architettura di sistema, le nostre interfacce sono ispirate al mondo delle applicazioni web e mobile, quindi risultano istintivamente familiari all’operatore. In termini di ergonomia, seguiamo le linee guida di Material Design di Google sia per le modalità di utilizzo che per la divisione dei colori o degli elementi di grafica. Ci risulta che questa impostazione sia del tutto originale nel contesto dei sistemi di dosaggio. Allo stesso tempo stiamo semplificando il lato programmazione. Oltre al classico sistema a video in cui è necessario inserire “a mano” le righe di codice, con le nostre macchine sarà possibile disegnare direttamente sul pezzo il percorso dei punti di dosaggio e questo sarà convertito automaticamente in codice. Questo tool grafico semplificherà il lavoro del cliente quando dovrà modificare il programma per un cambio produzione o una prototipazione. In linea con la filosofia modulare, le nostre macchine offriranno entrambi i metodi di programmazione, in modo da assecondare clienti di ogni livello tecnico.
S.B.: Stiamo anche lavorando sulle grandi potenzialità della realtà aumentata. Ci interessa la possibilità di guidare meglio gli operatori, sia nello svolgimento delle attività ordinarie che su assistenza tecnica e manutenzione. I manuali di istruzione in AR saranno semplici, ridurranno il margine di errore umano. A livello tecnologico sono strumenti ormai maturi: si tratta di lasciarli entrare nelle nostre fabbriche e liberarne il potenziale.

Quali vantaggi portate al cliente in termini di raccolta ed elaborazione dati?
S.B.: Il tema dei Big Data è una delle potenzialità più importanti ma meno sfruttate dal cliente. Si tratta non solo di mettere le macchine in rete per il controllo remoto, ma anche di raccogliere dati preziosi per migliorare il processo produttivo. Su questo in Atra abbiamo già sviluppato la nostra infrastruttura e prevediamo di implementarla nel prossimo futuro. Il campo più interessante al momento è la manutenzione predittiva. Quando i sensori misurano ad esempio l’usura di una componente, possiamo stimare la vita operativa residua e prevedere quando sarà necessario sostituirla. Sulla base delle cicliche operate dalla macchina, proporremo l’intervento al cliente appena prima che sia necessario. Questo cancella i fermo-macchina improvvisi e abbatte i costi di manutenzione. Inoltre l’analisi dei dati può portare ad un miglioramento continuo e puntuale dei parametri di processo.

Come affrontate il tema della sicurezza informatica, la protezione delle informazioni e l’inviolabilità dei sistemi dall’esterno?
S.B.: In Atra operiamo secondo protocolli validati a livello internazionale e gli standard di comunicazione seguono una crittografia military grade AES-256. Se il cliente lo vuole, le nostre macchine possono bypassare la rete aziendale e seguire un canale dedicato. Per quanto riguarda la sicurezza ci affidiamo a protocolli e applicazioni consolidate come HTTPS, SSH e VPN. Un punto di forza del nostro sistema è l’aggiornamento continuo: in caso di rilascio di nuove versioni, lo stack centralizzato consente un rapido aggiornamento sulla rete distribuita di impianti. La sicurezza è anche alla base della scelta di conservare i dati in cloud, cioè presso i principali provider di servizi internet, come ad esempio Digital Ocean o AWS (Amazon Web Services). Inoltre i servizi in cloud permettono di modificare dinamicamente le performance dei sistemi in base alle esigenze: se occorre un’analisi dei dati raccolti, si possono scalare opportunamente le caratteristiche dei sistemi e poi ridimensionarle, riducendo i costi in modo elastico.
L.L.: La consapevolezza degli utenti su questi grandi temi tecnologici sta crescendo rapidamente. Alcuni importanti clienti ci hanno già dato fiducia e siamo certi che presto apriranno la strada ad altre aziende lungimiranti.

Cosa fate nel campo della gestione ottimizzata dell’energia?
L.L.: Consideriamo questi aspetti in tutte le fasi di design dei nostri prodotti e processi. La modularità dei nostri sistemi integrati hardware e software riduce il fabbisogno elettrico ed evita gli sprechi. La stessa architettura client/server tiene il client attivo solo quando necessario. Nei piani di sviluppo prevediamo che le nostre macchine vadano autonomamente in stand-by quando possibile, pronte a riattivarsi su richiesta dell’operatore. In questo la sensibilità dell’azienda si sposa perfettamente con quella dei clienti finali, soprattutto i maggiori player industriali, che hanno linee con centinaia di macchine e margini di spreco maggiori.